È ormai sera, e le strade si svuotano all’avvicinarsi del coprifuoco. Il taxi «Livorno 50» dell’8585 ha appena caricato un cliente, un ferroviere, e viaggia da via Cenisio verso la Centrale. Al passaggio davanti alla vecchia Sip di via Pirelli, oltre l’incrocio con Melchiorre Gioia, due donne alzano un braccio verso la Toyota in servizio. Al volante, Luigi Romano, 49 anni, le avvista, fa un cenno e appena scaricato il cliente in stazione fa dietrofront, sperando di raggranellare un’altra corsa in questi mesi di vacche magrissime. Non poteva sapere che sarebbe stato il prologo di una piccola ma intensa avventura, mai vissuta prima in 27 lunghi anni a fare avanti e indietro tra le vie di Milano. Una storia di fiocchi rosa su auto bianche, tra codici gialli, zone arancioni e croci verdi. La nascita di una bimba, in un periodo tanto buio. «E pensare che ero certo di non trovarle neppure più lì…» racconterà il tassista finalmente a casa, sabato, intorno a mezzanotte.